Meeting Internazionale 2017 nello Champagne
La Francia s’era proposta da tempo per accoglierci nelle terre dello Champagne.
Abbandonati perciò i boccali della birra in occasione del bel raduno in Baviera, si passò ai flute. Già dal giovedì, o anche da giorni prima, come sovente si fa in queste occasioni, gli equipaggi eran già a Reims e ne hanno approfittato per andare in giro e visitare altre località. Il venerdì però erano tutti puntuali e felicissimi di vedersi, dai Belgi, gli Olandesi, i Tedeschi, gli Svizzeri, i Danesi, gli Italiani, i Norvegesi ed i Francesi. Abbracci e 3 baci (alla francese), “Come stai?
Come cresce il tuo bimbo! Ma questa è un’altra Autobianchi: nuovo restauro? Avete visto la mia A112 ABARTH ALITALIA? Io questa volta son venuto con l’A112 prima serie! E le Bianchine? Ricordatevi che quest’anno celebrano il 60° e noi francesi le amiamo! Ma quante Y10 ci sono quest’anno e molte dall’Italia, fin dal Lazio e Veneto: bravi!” Tantissimi discorsi nelle tante lingue ove ognuno cerca di capire l’altro. Molti stanno studiando l’Italiano perché AUTOBIANCHI è Made in Italy, perché leggono le email ed il Giornale AUTOBIANCHI, e perché vengono spesso in Italia. Perciò alla cena del venerdì in pratica è stato tutto un parlottare in ogni tavolo e poi tutti a riposare del lungo viaggio.
Il sabato tutti hanno indossato il berretto tipico francese e via con le auto per un su e giù attraverso le immense vigne da Champagne. Nelle collinette era tutto un brulicar di vita per la vendemmia, eseguita con serietà e delicatezza. Visitammo Lecomte ove ci spiegarono le varie operazioni di cui necessita una buona bottiglia di Champagne. Intanto un gruppo tornava felice per aver terminato il raccolto e, vista la Bianchina cabriolet, si misero in posa festosi. Purtroppo le giornate non eran belle e s’era tutti un po’ freddolosi. Sosta in un’area boschiva per un panino in auto sotto la pioggia e ripartenza per visitare l’antica distilleria Guillon.
Alchè il sole ci scaldò, come pure i tanti assaggi di vari cognac offerti assieme alle spiegazioni, veramente ottimi e gustosi. Mario italiano d’origine ma trapiantato in Svizzera da anni, aiutava i tanti italiani presenti con le traduzioni alternandosi a Federica, anche lei italiana ma francese d’adozione. E così è buffo sentire tutte queste lingue a seguito della guida che spiegava le varie modalità esecutive per fare un ottimo distillato. Ripartire nuovamente ed attraversare minuscole realtà di paese col campanile, e poi filari e filari e filari immensi di vigne di Champagne tant’è che ci girava la testa a furia di vederli. Rientro in Albergo seguendo il road book per prepararsi alla gran cena di gala. Tantissime portate di varie specialità francesi e vino a gogò, L’ottima musica dal vivo allietava l’atmosfera e verso la fine la bella cantante si mise in costume alla “Crazy Horse” con piume e pennacchio alla francese e tutti s’unirono a lei cantando “La vie en rose”.
La domenica sul piazzale antistante l’Albergo si son effettuate prove di guida bendati fra i birilli con le risate e gli incitamenti. Dopo il pranzo il commiato generale e l’appuntamento per l’Italia a visitar l’Alfa Romeo. Alcuni son partiti subito ma altri son andati a visitare la cattedrale di Reims e la Pista ove hanno effettuato dei giri divertenti. Pian piano gli altri son partiti l’indomani, dopo aver salutato gli Italiani con un arrivederci.
Articolo di Laura Lodi. Fotografie di Francesco Bellitto, Laura Lodi, Marco Lerda, Giorgio Panizza, Uwe Schmierer, Andrea Stefanelli.